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Chrome per Windows ridurrà i crash causati da software di terze parti

01 Dicembre 2017 7

Il team di sviluppatori Chromium ha reso noto un cambiamento che riguarderà il sistema operativo Chrome per Windows volto a ridurre sensibilmente la possibilità di arresti o riavvii anomali.

Chi utilizza abitualmente il browser di Google avrà installato in molti casi diverse estensioni realizzate da terze parti come antivirus, scorciatoie ai servizi di messaggistica e tanto altro. Ciascuna di esse, attualmente, inserisce il relativo codice in Chrome per funzionare correttamente ma, questa pratica, aumenta di circa il 15% la possibilità di malfunzionamenti futuri del browser.

Per risolvere questo problema, a partire da aprile 2018 inizierà un percorso suddiviso in tre fasi, alla fine del quale verrà impedito completamente l'inserimento di codice di terze parti. Con il rilascio di Chrome 66, gli utenti che riscontrano blocchi improvvisi del browser riceveranno un avviso che li inviterà ad aggiornare o a rimuovere il software esterno che ha causato il malfunzionamento.

Avviso che verrà mostrato in Chrome 66

La seconda fase partirà da luglio 2018 con la versione Chrome 68 che inizierà a bloccare autonomamente le estensioni di terze parti incriminate e a impedirgli di inserire i propri codici nei processi del browser. Nel caso in cui questo blocco dovesse rendere impossibile l'avvio dello stesso, Chrome si riavvierà e chiederà l'eliminazione manuale all'utente.

Infine, a gennaio 2019, Chrome 72 rimuoverà definitivamente la possibilità di inserire codice a quasi qualunque tipologia di software, fatta eccezione per i programmi Microsoft, i software di accessibilità e gli Input Method Editor (IME).

Questo procedimento, oltre a garantire una migliore usabilità, darà anche il tempo agli sviluppatori di modificare e adeguare i propri software effettuando test preventivi attraverso la versione beta del browser internet. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina dedicata presente sul blog Chromium.


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Commenti

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SirMau

Edge decisamente più familiare e semplice.
Ho notato poi che parecchie persone lo usano, da me funziona ottimamente.

takaya todoroki

io non ci avevo fatto caso perchè avevo già letto l'articolo da fonti anglofone e quindi sapevo che si riferiva al code injection (che è fattibile solo da un eseguibile non da una semplice estensione).. ma in effetti com'è scritto qui poteva indurre in errore

LaVeraVerità

Ecco, questa precisazione sarebbe stato meglio se fosse stata presente nell'articolo. Per come è stato esposto sembra che tutto ciò significhi la fine delle estensioni.

Lorenzo Caner

Screenshot impagabile. https://uploads.disquscdn.c...

Matteo

"Il team di sviluppatori Chromium ha reso noto un cambiamento che riguarderà il sistema operativo Chrome per Windows"

il sistema operativo Chrome?

ErCipolla

Giusto per chiarire, non si sta parlando delle classiche estensioni che si trovano sul chrome web store. Quelle sono scritte in html/javascript e non operano al di fuori della sandbox in cui opera il codice dei siti stessi che visitiamo.

Qui si parla di applicazioni esterne (dekstop) che si agganciano ai processi di chrome per permettere di interagire con il resto della macchina. Ad esempio i plugin di software come Internet Download Manager (IDM) o similari, che sono in grado di intercettare i download e scaricarli con un programma esterno invece di usare il download manager integrato (un esempio a caso).

ghost

Update or remove problem application: Windows

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